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L'apprendimento oltre lo scroll – la conoscenza nei social media

Nell’immaginario collettivo, i social media sono spesso associati a intrattenimento, superficialità o distrazione. Eppure, tra uno scroll e l’altro, inizia a emergere un nuovo spazio di apprendimento ubiquo, che si insinua nella quotidianità senza confini né orari: l’apprendimento sui social media.

Questo concetto rappresenta la capacità della conoscenza di diffondersi attraverso piattaforme come Instagram, Facebook, YouTube, TikTok o X, in modalità non formali ma profondamente coinvolgenti. La forza di questo apprendimento sta nella connessione tra pari, nella rapidità della diffusione e nella contaminazione tra linguaggi (immagini, testi brevi, video, musica). Si apprende navigando, osservando, commentando, partecipando. L’informazione si trasforma in esperienza condivisa.

Un esempio concreto sono i profili divulgativi che trattano temi come la psicologia, la scienza, l’educazione o la sostenibilità ambientale con contenuti sintetici ma efficaci. Basti pensare al successo di docenti, educatori, medici o attivisti che, attraverso Reels, Stories o post, riescono a costruire vere e proprie micro-lezioni accessibili a tutti. Il valore aggiunto? La personalizzazione e il coinvolgimento emotivo.

In questo ecosistema, anche l’interazione diventa forma di apprendimento. Si impara commentando, facendo domande, dialogando, costruendo una propria identità digitale.

Ma tutto ciò richiede consapevolezza critica: distinguere fonti affidabili da contenuti fuorvianti è un’abilità chiave. L’educazione digitale non può più essere separata da questo tipo di apprendimento diffuso.

In sintesi, l’apprendimento sui social media è un’espressione autentica della contemporaneità. È informale, costante, non lineare, ma profondamente radicato nella realtà delle persone.

Link di esempio:
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