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L’apprendimento trasformativo: quando imparare significa rinascere
Nel vasto panorama dell’educazione contemporanea, l’apprendimento trasformativo rappresenta una delle espressioni più profonde e radicali dell’apprendimento attivo. Non si tratta semplicemente di acquisire nuove nozioni, ma di mettere in discussione le proprie convinzioni più radicate, ristrutturare la propria visione del mondo e, infine, cambiare. Apprendere diventa così un atto esistenziale, che coinvolge la persona nella sua totalità.
Jack Mezirow, che per primo definì il concetto, sosteneva che l’apprendimento trasformativo si attiva quando si verifica una “disorienting dilemma” – un evento o una riflessione che scuote le nostre certezze e ci spinge a ridefinire le nostre prospettive. In questo tipo di apprendimento, la riflessione critica è il motore del cambiamento. Gli studenti non sono semplici fruitori di contenuti, ma protagonisti di un percorso che li porta a interrogarsi, ad ascoltarsi e a trasformarsi.
Un esempio efficace di apprendimento trasformativo lo si trova nei corsi esperienziali di educazione interculturale. Gli studenti vengono immersi in contesti culturali differenti, incontrano modi di vivere e pensare diversi dai propri. Attraverso il confronto, il disorientamento e la riflessione, maturano nuove consapevolezze su di sé e sul mondo. Questo processo non solo arricchisce il bagaglio culturale, ma modifica anche atteggiamenti, comportamenti e scelte future.
Un’esperienza trasformativa cambia il modo in cui vediamo noi stessi.
Ecco un esempio video dal Transformative Learning Centre – University of Toronto
In un mondo che evolve rapidamente, l’apprendimento trasformativo ci insegna che il vero sapere è quello che ci cambia dentro. Non basta conoscere, occorre riconoscere – chi eravamo, chi siamo e chi possiamo diventare.

